Ultrasuoni in Estetica Avanzata: informazioni, specifiche e controindicazioni

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Gli ultrasuoni in estetica vengono utilizzati per la cellulite e l’adipe localizzato.

Nel Centro di Estetica Avanzata Pearl’age i metodi tradizionali di utilizzo degli ultrasuoni vengono implementati con due funzioni innovative: il trattamento sequenziale e la frequenza di commutazione automatica del sistema. Il trattamento sequenziale offre all’operatore la possibilità di utilizzare applicatori multidisco a scansione con una grande superficie di contatto che possono essere applicati semplicemente per mezzo di comuni cinghie elastiche. L’emissione di ultrasuoni è sequenziale e permette all’operatore di ottenere un trattamento con un massaggio automatico su una grande superficie, senza richiedere necessariamente un intervento manuale.

Grazie a questa tipologia di ultrasuoni, si ha la possibilità di ottenere:

L’apparecchiatura consente di svolgere un’attività di tipo estetico, mediante l’impiego di onde di pressione acustica, nella banda di frequenza degli ultrasuoni. Nell’applicazione degli ultrasuoni, l’operatore imposta le modalità del trattamento e definisce la regione cutanea da esporre alla radiazione ultrasonica.

Informazioni sul trattamento agli ultrasuoni nel Centro Estetico Pearl’age

Il trattamento con gli ultrasuoni è normalmente utilizzato per gli inestetismi estetici riguardanti:

Per ottenere dei buoni risultati con questo tipo di trattamento specifico sono consigliabili dalle 8 alle 10 sedute, della durata di minimo 20 minuti l’una.

Specifiche tecniche sugli effetti degli ultrasuoni

Gli ultrasuoni sono onde di pressione aventi frequenza superiore al limite massimo dell’udibile per l’orecchio umano (20 KHz). Possono essere prodotti artificialmente tramite l’effetto piezoelettrico sfruttando un quarzo o un disco di materiale ceramico. L’effetto piezoelettrico consiste nella deformazione meccanica (espansione o compressione) che un disco piezoelettrico manifesta quando viene sottoposto, sulle due superfici circolari, ad una variazione della tensione elettrica applicata. Un apparecchio ad ultrasuoni è quindi costituito principalmente da un generatore di tensione elettrica alternata (un oscillatore operante a 1 MHz e/o 3 MHz) che alimenta, tramite un opportuno cavo, un applicatore in cui è inserito il trasduttore piezoelettrico al quale aspetta il compito di convertire l’energia elettrica ricevuta in energia meccanica. L’efficacia degli ultrasuoni è sostanzialmente dovuta a 4 differenti effetti, in grado di agire in sinergia:

  •  Effetto termico: consiste in un innalzamento della temperatura dei tessuti interessati dal trattamento. Questo effetto è dovuto sia all’assorbimento dell’energia meccanica associata all’ultrasuono, da parte dei tessuti stessi, sia a fenomeni di riflessione dell’onda acustica, che si manifestano in prossimità di un’interfaccia tra tessuti a diversa impedenza acustica.
  •  Effetto meccanico: consiste in un micro-massaggio ad alta frequenza, determinato dal movimento delle particelle dei tessuti attraversati dall’onda ultrasonica.
  •  Effetto chimico: consistenti in una parziale modifica del pH locale e della permeabilità delle membrane cellulari. Questo effetto è dovuto alle notevoli accelerazioni a cui sono sottoposte le cellule interessate dall’onda acustica.
  •  Effetto di cavitazione consistente nella generazione, in un fluido, di piccole bolle del gas ivi disciolto.

A differenza di altre metodiche che consentono di ottenere unicamente il riscaldamento dei tessuti trattati, gli ultrasuoni associano al riscaldamento l’azione meccanica, derivante dalla propagazione delle onde di pressione generate dall’applicatore nei tessuti stessi. L’uso di energia ad ultrasuoni consente di ottenere il massaggio e/o riscaldamento dei tessuti a profondità maggiore di quanto non sarebbe possibile ottenere manualmente.

La dosimetria della radiazione ultrasonica può essere controllata variando 3 parametri fondamentali:

  • la frequenza dell’ultrasuono;
  • la densità di potenza prodotta dall’applicatore;
  • durata dell’esposizione alla radiazione.

La frequenza della radiazione ultrasonica determina le modalità d’assorbimento dell’energia da parte dei tessuti. Generalmente si può affermare che tanto più è elevata la frequenza della radiazione tanto più decresce rapidamente la densità di potenza all’aumentare del tragitto percorso dalla radiazione nel tessuto.

Nei tessuti molli dell’uomo è stato determinato sperimentalmente che la densità di potenza degli ultrasuoni, alla frequenza di 1 MHz, dimezza ad una distanza, dall’applicatore, di 50 mm, mentre ad una frequenza di 3 MHz la densità di potenza dimezza dopo soli 15 mm. Frequenze sensibilmente inferiori ad 1 MHz sono scarsamente utilizzate a causa della difficoltà di focalizzazione del fascio di energia, mentre frequenze superiori a 3 MHz risultano generalmente poco utili in quanto causano azioni troppo superficiali. Ai fini dell’efficacia del trattamento la frequenza di radiazione non è particolarmente critica e variazioni della stessa di +/- del 10% sono generalmente considerate accettabili.

La durata all’esposizione alla radiazione deve poter essere determinata con precisione dall’operatore, tenendo conto del tipo di tessuto trattato.

In determinati casi può essere opportuno sfruttare l’effetto del micro-massaggio prodotto dalle vibrazioni ultrasoniche, minimizzando l’effetto di riscaldamento dei tessuti: tale possibilità è offerta dal funzionamento “pulsato”. Quando si adotta tale modalità di funzionamento, la portante a radiofrequenza, responsabile dell’emissione di ultrasuoni, viene modulata da un’onda quadra di bassa frequenza e di duty cycle variabile. In tal modo è possibile regolare la potenza media ceduta al tessuto, senza variare la potenza di picco istantaneo, con il risultato di poter ridurre gli effetti di riscaldamento a un livello praticamente inapprezzabile, pur mantenendo inalterato il valore di picco della pressione meccanica responsabile del micro-massaggio.

Controindicazioni sul trattamento agli ultrasuoni

L’applicazione degli ultrasuoni è controindicata in caso di:

  • processi flogistici acuti;
  • neoplasia;
  • lesioni cutanee;
  • stato di gravidanza;
  • protesi articolari;
  • varici (vene varicose);
  • flebiti e tromboflebiti;
  • presenza di pacemaker o altri dispositivi elettronici impiantati;
  • alterazione della sensibilità;
  • donne in età fertile sulle regioni lombari e addominali salvo per i 10 giorni successivi alle mestruazioni.
Staff Centro Estetico Pearl'age

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